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Il mese si è aperto subito con una configurazione sinottica di tipo prevalentemente antizonale, con l'arrivo di diverse perturbazioni atlantiche pronte a disturbare il nord e il centro Italia, supportate inoltre da aria fredda dai quadranti nord-orientali. Le discese di queste masse d'aria fredda direttamente dalla penisola scandinava, sono state causate principalmente dalla formazione di un Anticiclone di blocco sui Balcani, ed appunto da una fascia di alta pressione alle alte latitudini.
Per questo motivo, si è rilevata un'anomalia negativa di pressione atmosferica proprio sul Mediterraneo e sull'Europa centro meridionale, sede di nuclei depressionari stabili a tutte le quote in questo periodo del mese.
Fig.1: Anomalie di pressione atmosferica, rispetto alla media climatologica 1981-2010. Dalla mappa elaborata dal NOAA, è evidente come in questa prima parte del mese di Aprile, la pressione sia stata decisamente inferiore alla media sull'Europa centro-meridionale, con continue formazioni di depressioni bariche verso il Mediterraneo.
Dopo la prima settimana, i modelli fisico-matematici hanno inquadrato con diversi giorni di distanza, l'aumento di pressione sul Mediterraneo, con relativa ritirata verso nord dei flussi perturbati e del freddo. Infatti, intorno alla metà del mese, ed in particolar modo nel periodo 12/19 Aprile, l'Italia si è ritrovata sotto una vera e propria campana anticiclonica, con aumento di geopotenziali e raggiungimento di valori di temperature tardo primaverili ovunque.
Fig.2: da questa elaborazione del NOAA si riferisce ai valori medi di altezza di geopotenziale alla quota isobarica di 500 hPa. Si vede come nel periodo compreso tra il 12 ed il 19 Aprile 2013, l'Italia e l'Europa meridionale siano state preda della prima ascesa dell'Anticiclone nord-africano, con significativo aumento dei geopotenziali sul Mediterraneo.
Intorno al 18 Aprile, l'elevazione lungo i meridiani da parte dell'Anticiclone delle Azzorre, ha permesso una nuova discesa verso sud da parte delle correnti miti ed instabili dall'Atlantico, supportate da una bassa pressione al suolo sulla Scandinavia - centro motore per questo nuovo impulso perturbato verso il Mediterraneo occidentale - e dall'aumento di velocità della corrente a getto alla quota isobarica di 300 hPa, in uscita dal continente americano.
Ma l'Europa centro-meridionale si trovava coinvolta in una fascia di alta pressione, e proprio alle latitudini mediterranee, lo scontro tra due diverse masse d'aria, e l'elevazione verso nord in aperto Atlantico da parte dell'Anticiclone delle Azzorre, ha permesso l'isolamento di una goccia fredda che dalla Gran Bretagna è andata a posizionarsi sulla Francia per poi spingersi lungo la Valle del Rodano, creando un nucleo di bassa pressione al suolo sul mar ligure e riportando diffuso maltempo sulla nostra Penisola.
Infatti, dal 19 al 23 Aprile, l'Italia settentrionale ed i settori tirrenici sono stati coinvolti in una fase perturbata anche piuttosto accentuata, con diversi temporali intensi che hanno fatto rilevare valori di precipitazioni anche superiori alla media mensile in appena 36/48 ore.
Fig.3 : L'ascesa verso nord ed in senso meridiano da parte dell'Anticiclone delle Azzorre ha causato l'isolamento di una goccia fredda (CUT-OFF) in sede mediterranea, con il ritorno di piogge intense sull'Italia centro-settentrionale nel periodo che va dal 19 al 23 Aprile. Elaborazione grafica NOAA.
Inoltre, in particolare tra il 19 ed il 20 Aprile, forti temporali si sono abbattuti tra alto Piemonte e Lombardia, causati dal contrasto termico tra la massa d'aria fredda in discesa dalle alte latitudini con l'aria calda e più stabile preesistente alle basse quote troposferiche sulla pianura padana.
Si arrivava infatti da giorni piuttosto miti ed umidi, con temperature che agevolmente hanno superato valori di +22/+25°C su queste zone, con discreto accumulo di energia termica e potenziale.
Fig.4: la mappa, elaborata dal nostro modello EMM con risoluzione di 2km, evidenzia l'alto valore di energia presente tra Emilia e Lombardia, con punte superiori ai 1500 J/Kg. L'arrivo della massa d'aria fredda ed instabile, ha permesso la formazione di intensi temporali grandinigeni, specie su Comasco e Varesotto.
Infine, tra il 25 ed il 30 Aprile, l'Italia si è trovata pressochè divisa in due dal punto di vista termico, perchè, se al nord e sull'alto Tirreno hanno dominato i venti di libeccio dovuti alla depressione barica posizionatasi sulla Spagna, nel settore adriatico, jonico e sulla Sicilia, sono affluite calde correnti di scirocco, che hanno fatto registrare temperature talora estive, battendo anche dei record storici come avvenuto in queste località tra il giorno 29 e 30 (dati meteo AM/ENAV): +31.2°C a Trapani, +30.3°C a Roma, +29.7°C a Perugia, +29.4°C a Capo Palinuro, +29.2°C a Latina.
La temperatura massima più alta registrata a livello nazionale, seppur senza record storico, spetta a Palermo Punta Raisi (ENAV), con +32.9°C il 29 Aprile.
Invece il nord in questo ultimo periodo del mese, ha subìto l'arrivo di molteplici perturbazioni atlantiche, supportate dal profondo nucleo di bassa pressione al suolo posizionatosi e rimasto stabile per diversi giorni sulla penisola iberica. Il flusso tiepido ed umido di scirocco, ha apportato in particolare sul nord-ovest, piogge intense e temporali localmente autorigeneranti, come successo nella zona di Ivrea venerdì 27 Aprile, dove sono stati accumuli circa 130 millimetri di pioggia in un paio d'ore (stazione meteo di Andrate (TO) - rete stazioni ARPA Piemonte). Complessivamente, in questo periodo del mese, sono caduti anche più di 400mm su alcune zone dell'Alto Piemonte, ed oltre 200mm in diverse zone alpine e prealpine del nord Italia.
Fig.5: La discesa di aria fredda ed instabile, ha creato una vasta depressione barica sulla penisola iberica, la quale ha richiamato un intenso flusso di correnti meridionali a tutte le quote sull'Italia, apportando caldo estivo al sud e piogge intense con temperature sotto la media al nord. Elaborazione grafica NOAA
Ma in generale, climaticamente com'è stato il mese di Aprile? Lo vediamo subito con le due successive mappe elaborate dall'ISAC-CNR.
L'anomalia di temperatura media a livello italiano è risultata essere di +1.97°C rispetto alla media 1971/2000, risultando essere il settimo mese di Aprile più caldo in assoluto dal 1800. Le zone più fredde sono state quelle del nord-ovest, specie estreme zone occidentali, mentre il sud ed i settori del medio-basso Adriatico hanno rilevato un'anomalia più marcata a causa di continui venti caldi di scirocco. Da notare la massima anomalia positiva tra Umbria e Marche, di quasi +3°C.
Fig.6: elaborazione dell'anomalia termica avutasi nell'Aprile 2013 rispetto alla media climatologica 1971/2000. Dati e grafica ISAC-CNR
Per quanto riguarda la pluviometria mensile, si è avuto il 14% di precipitazioni in meno a livello nazionale rispetto alla media 1971/2000, a causa della maggior anomalia negativa sull'Italia centro meridionale. Piogge superiori alla media solo al nord-ovest, alto Tirreno, Sardegna e Sicilia nord-occidentale.
Fig.7: elaborazione dell'anomalia pluviometrica avutasi nell'Aprile 2013 rispetto alla media climatologica 1971/2000. Dati e grafica ISAC-CNR
Datameteo Staff